Quella che raggiunge la cima del Monte La Monna da Campocatino è una classica e bella escursione che ha come elemento caratteristico l’essere sempre su quote discretamente
elevate e pur con diversi sali e scendi tutt’altro che faticosa: ne guadagna la vista che può spaziare con continuità in ogni direzione sui gruppi montuosi circostanti senza
che vi sia alcun ostacolo a celare l’orizzonte.
Se già di per se la camminata offre diversi spunti di interesse, la si può rendere ancora più varia salendo su qualcuna tra le diverse cime che si innalzano immediatamente
ai lati del percorso principale o che se ne discostano un pò di più, rimanendo comunque sempre ad una facile portata. E così, avendo di fronte la disponibilità di un tempo
adeguato da dedicare per conoscere questo versante più occidentale dei Monti Ernici, programmo di salire sulle varie cime che sono all’intorno di Campocatino e verso La Monna
ed in effetti ne uscirà una passeggiata molto gratificante, per buona parte allietata da un filo di vento da nord quasi fresco.
Il percorso rimane sempre molto intuitivo a partire dal tracciato principale che tutto segnato ed in buona parte lungo un’ampia via sterrata, come anche le brevi deviazioni
ai lati che non presentano difficoltà di sorta.
Tra le varie cime, oltre a quella de La Monna sicuramente molto bella e panoramica anche se occupata da una croce oggettivamente troppo grande e di luccicante acciaio
inossidabile, di sicuro interesse è il Monte Ortara che rimane più distante dal sentiero principale e si raggiunge dapprima su un panoramico traverso (anche qui alcuni
segnavia) al di sotto di impervi ammassi rocciosi e poi a vista lungo una dorsale che porta alla vetta indicata da un semplice mucchietto di pietre, da cui si hanno
notevoli affacci sulle vallate sottostanti ammantate di fitti boschi.
Piacevole è stato anche il tratto di escursione che in un’area tutto sommato ristretta consente di salire sulle cime di Peschio della Cornacchia, Pozzotello e Peschio
delle Ciavole: proprio quest’ultima vetta pur non essendo delle più elevate risulta maggiormente gradevole essendo tutta verde di ginepri, costellata di fioriture e con
begli affacci verticali sul versante che volge verso est ed in direzione del Crepacuore e più oltre sulla mole dei Monte Viglio.
Alla fine, comunque la si vorrà organizzare, questa escursione risulterà di grande soddisfazione un pò per tutti: da quanti vorranno dilettarsi un una salutare sgambata
con pranzo al sacco comodamente seduti ad ammirare il panorama da una cima importante, all’escursionista più atletico e motivato ad allungare la lista delle cime e dei
luoghi raggiunti in questo nostro bell’Appennino centrale!!